Mammal Hands
Accattivante, etereo e maestoso, i Mammal Hands (il sassofonista Jordan Smart, il pianista Nick Smart e il batterista e percussionista Jesse Barrett) hanno ritagliato un suono originale e rinfrescante da una gamma eterogenea di influenze: attingendo dallo spiritual jazz, la musica indiana, la musica folk e classica per creare qualcosa inimitabilmente loro. Originari di Norwich, una delle città più isolate e più orientali della Gran Bretagna, hanno forgiato il loro percorso lontano dal mainstream musicale e il loro suono unico è il risultato di lunghe prove improvvisate. Tutti e tre i membri contribuiscono allo stesso modo al processo di scrittura che favorisce la creazione di una dinamica di gruppo potente rispetto ai singoli assoli. I loro dischi sono affascinanti e bellissimi, mentre i loro spettacoli ipnotici li hanno visti acclamati come una delle band più eccitanti d’Europa mentre spingono la loro line-up unica fino ai limiti estremi delle sue possibilità. Uscito il 27 ottobre, “Shadow Work” è il loro terzo album e il primo che hanno autoprodotto. Registrato presso gli 80 Hertz Studios per Gondwana Records, è il risultato di 18 mesi di intense sessioni di scrittura. L’energia delle loro esilaranti esibizioni dal vivo ha alimentato il processo di scrittura, eppure c’è un lato riflessivo e tranquillo di questo album, che fornisce una gamma emotiva più ampia che attira l’ascoltatore nel profondo del mondo sonoro di Mammal Hands. Un disco che si basa sul suono delle loro precedenti registrazioni, “Animalia” e la bellissima “Floa”, ma è di più ampio respiro, con l’uso di corde preparate, effetti più prominenti che si aggiungono all’album più ambizioso e compiuto della band fino ad oggi.